(Da "IL MATTINO" 27/08/2000)
NON SOLO ESCURSIONI
A bordo dei gozzi per un giro dell’isola tra natura, storia e leggende: ecco la proposta della cooperativa di rimessaggio. E tra i fans di questi ex pescatori c’è anche il regista Anthony Minghella. Ischia svelata dalla gente di mare Cale, calette e anfratti segreti raggiungibili solo dalle piccole imbarcazioni.
Un bicchiere di mare, un orizzonte aperto sulle Meraviglie, da Vivara alla costa flegrea, da Procida al Castello Aragonese. Con, alle spalle, i palazzi più belli del borgo vecchio pontino, lo “Scuopolo”, la dimora dell’antipapa Baldassarre Cossa, il vescovado… Qui, sul promontorio della spiaggia dei pescatori, formìcolano i bagnanti e, sull’onda piatta, annusano l’acqua le prue allegre di centinaia di barche
colorate, alla fonda, o in andirivieni. Questo spigolo ischitano è governato a una ciurma d’eccellenti marinai che stanno regalando all’isola verde, col loro lavoro, un servizio
essenziale, e di grande qualità, che riconcilia migliaia di turisti con la vacanza verace: ormeggi in assoluta sicurezza, escursioni coast to coast, gozzi-taxi senza soluzione di
continuità per raggiungere i lidi “fuori mano”, le calette, gli scogli. Mani esperte al timone, occhi mediterranei, tuffi nel sogno. È il “regno” della Cooperativa Rimessaggio Barche ischiatana, fondata da un manipolo di eredi delle faticose, secolari magie piscatorie, con l’intento di lanciare una sfida ai villeggianti “mordi e fuggi”, per inchiodarli alla loro…responsabilità estiva: conoscere davvero i segreti isolani, bellezze stratosferiche e paradisiache, generalmente occultate dalla massa invadente in cerca di divertimento veloce.
Una volta scoperta, quest’Ischia nascosta e costiera, impone un innamoramento a dir poco fulminante. L’insularità non potrebbe ricevere, dunque, un caveau più gratificante. La passione, superba e perseverante, dei dieci componenti della cooperativa riceve giorno dopo giorno attestati di gratitudine dai clienti, yachtman, escursionisti; amanti dello snorkeling, nuotatori col fiuto delle patelle e dei ricci. Molti tour-operator che adorano parlottare d’immagine ignorando il marketing diretto “ad personam”, dovrebbero passare da queste parti: l’esperienza, la serietà trasmessa con umile consapevolezza, di questi giovani che credono in quello che fanno “per gli ospiti”, è una vera scuola di turismo moderno. Il presidente Salvatore Amalfitano, gli altri abili nove soci, Ciro Amalfitano, Domenico Fiore, Luigi Mirabella, Franco Mirabella, Luigi Monaco, Michele Pesce, Gaetano Pilato, Giovan Giuseppe Buono, Giulio Lauro, tutti alla pari, trasmettono una forza avvolgente. “Diamo a tutti il massimo”, racconta Giulio Lauro, col suo cappellino grigio, la visiera pronunciata con la scritta “The talented Mr. Ripley”: evoca l’omonimo film girato da un amico illustre, il regista Anthony Minghella (ritratto, nella foto, con alcuni dei componenti della coop.) che s’è esaltato per la disponibilità del gruppo. “Siamo cresciuti nel mondo della pesca - spiega Lauro - un mondo che oggi non è più produttivo, e ci siamo “inventati” questo mestiere, fondando nel 1989 la cooperativa, ed inaugurando l’esercizio nel ’91. Viviamo comunque di mare, ed i nostri figli ci sono accanto: studiano tutti, ma ci seguono.Non vogliamo che siano distratti da altre strade… Noi forniamo assistenza alle barche con due specchi d’acqua in concessione destinati elusivamente all’ormeggio; poi assicuriamo continui collegamenti con le altre spiagge, da Cartaromana a San Pancrazio, dalla Scarrupata a Sant’Angelo infine facciamo i tour dell’isola con cinque barconi grandi. Ci impegnamo allo spasimo con chiunque: ed i clienti ci pagano alla fine, se sono soddisfatti…” Soddisfazione? Molto di più. "Diciamo che il nostro semplice segreto è che mostriamo, spiegandola, un'isola diversa, naturale. E vorremmo continuare ad offrire questo servizio, ora limitato dal primo aprile al 31 ottobre, anche nei mesi invernali. Peccato che manchino le strutture: si continua a puntare tutto sul paesaggio, bellissimo. E poi? Ci vorrebbe un'altra organizzazione generale", conclude Lauro. Lui e tutti gli altri andrebbero ascoltati. Imitati.